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Finlandia e Svezia continuano ad avanzare verso la NATO

Dicembre 26, 2022

Nonostante il Cremlino continui con i suoi tentativi di ostruire l’adesione finlandese e svedese alla NATO, indirizzando intimidazioni a governanti e cittadini di tali Paesi, il processo di adesione non si arresta.

L’invasione militare illecita e senza motivo dell’Ucraina da parte della Russia avvenuta il 24 febbraio scorso e il suo metodo genocida di combattere la guerra hanno dato il via a un intenso dibattito pubblico sulla sicurezza nazionale in Finlandia e Svezia, Paesi tradizionalmente non allineati militarmente.

Nella primavera del 2022, come risultato di questo dibattito politico, Finlandia e Svezia hanno deciso di dare il via al processo per diventare membri NATO a tutti gli effetti. Successivamente, queste decisioni hanno fatto sì che tali Paesi ricevessero degli inviti a diventare membri NATO durante il vertice di Madrid sull’alleanza del 29 giugno. Soltanto una settimana più tardi, il 5 luglio, i membri dell’alleanza avevano già firmato i Protocolli di adesione per entrambi i Paesi. Questo sviluppo ha dato il via al processo di ratifica da parte di tutti gli stati membri. Ad oggi, 28 membri dell’alleanza su 30 hanno ratificato i protocolli di adesione.

Durante il processo, abbiamo monitorato e riportato la disinformazione pro-Cremlino rivolta a questo argomento, aggiungendo inoltre esempi di disinformazione alla nostra raccolta casi online.

Discorsi vuoti non al passo con i tempi

Una delle caratteristiche sorprendenti della propaganda pro-Cremlino interessa la disconnessione quasi totale dalla realtà e dal pubblico di riferimento estero.

I racconti dei propagandisti russi, secondo i quali Paesi come Finlandia e Svezia sono Stati fantoccio orchestrati da poteri esterni, riflettono le opinioni sconsiderate del Cremlino in merito alla sovranità delle nazioni. Nella loro visione distorta, soltanto alcuni Paesi forti governano davvero la scena geopolitica mondiale.

La seconda chiara linea di disinformazione riguarda l’aggressiva presa di posizione da parte del Cremlino sul processo di adesione. Si assiste a svariate versioni di questo atteggiamento aggressivo.

In primo luogo, la disinformazione cerca di scoraggiare i due Paesi dal richiedere l’adesione, indicando le potenziali dure conseguenze, quali per esempio il puntamento delle armi. In secondo luogo, la disinformazione cerca di convincere la popolazione di questi due Paesi circa la partecipazione a un aggressivo blocco militare ostile alla Russia. Di recente, il discorso ha adottato un tono aggressivo in merito alla vendetta dell’apparente sentimento di “tradimento” mediante mezzi militari, percepito dal Cremlino. I propagandisti del Cremlino hanno inoltre tentato di raggiungere un pubblico più vasto disegnando l’appartenenza alla NATO di Finlandia e Svezia come un possibile atto destabilizzante nel Mar Baltico e nella regione Artica.

Lo scottante ma vuoto discorso del Cremlino e dei suoi portavoce è riuscito soltanto a galvanizzare ulteriormente il supporto popolare per l’appartenenza alla NATO in Finlandia e Svezia. Ciò ha inoltre assicurato che questi Paesi continuino a investire nella difesa nazionale degli anni a venire, e la Finlandia ne è un chiaro esempio. Inoltre, nella sfera pubblica sono emerse sempre più prove in quanto alle scarse imprese delle cosiddette unità di élite russe, contro la determinazione dei difensori ucraini. Questo è un fatto sicuramente noto sia a Helsinki che a Stoccolma.

Il vano sforzo dell’“Ave Maria”

Come ultima mossa a disposizione, abbiamo assistito alla macchina di disinformazione del Cremlino che cerca di capitalizzare sul processo di adesione in corso in Ungheria e Turchia, i due stati membri che devono ancora ratificare l’adesione NATO da parte di Finlandia e Svezia.

Facendo ricorso a complimenti a tutto spiano, come nel caso della Turchia, oppure avanzando suggestive affermazioni di interferenza estera nel processo decisionale di questi due Paesi, i propagandisti russi hanno tentato di influenzare e ostruire il processo di ratifica.

Nonostante gli sforzi russi, sembra molto probabile che Finlandia e Svezia diventino membri dell’Alleanza a pieno titolo nel 2023.