«Gli Stati Uniti incitano rivolte della fame in Europa»

Una dichiarazione strabiliante presente nella raccolta di casi di disinformazione di questa settimana è fornita dall’agenzia di stampa nazionale di proprietà statale, RIA Novosti, secondo cui sarebbero imminenti rivolte per il cibo in Europa:
I problemi legati all’approvvigionamento di latte, manzo, pollame e caffè si sono scatenati con la violenza di uno tsunami negli Stati Uniti e in Europa con effetto domino, diffondendosi da un paese all’altro. Piano piano tutti i prodotti alimentari spariscono dagli scaffali.
In questa dichiarazione si scorge un fondo di verità: a fine agosto, il Regno Unito è stato scosso da un’improvvisa carenza di frullati a base di latte, probabilmente dovuta alla Brexit. Indubbiamente, una sorpresa poco gradita per le persone desiderose di gustarsi una bevanda rinfrescante, ma non esattamente un motivo valido per accendere la miccia delle rivolte. Secondo RIA Novosti, questa carenza non è altro che un piano ingegnoso dei ricchi e dei potenti per tenere in pugno i cittadini europei:
Una distruzione sistematica delle reti mondiali della logistica è vantaggiosa non solo per le società americane, ma anche per il governo statunitense. Una penuria architettata artificiosamente, un’impennata dei prezzi dei generi alimentari, le rivolte della fame: sono tutte strategie classiche per creare un «caos controllato» in diversi paesi.
Il risultato giusto
L’argomento predominante della scorsa settimana riguardava, ovviamente, le elezioni in Russia. Il fatto che le persone votanti avessero in effetti a disposizione un ventaglio di candidati alternativi fra cui scegliere è stato utilizzato come prova che la Russia è uno Stato democratico. Nella sua profonda essenza, la costituzione della Russia è democratica, eppure le autorità hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per violare i diritti costituzionali di cittadini e cittadine in Russia, intensificando la repressione dei politici dell’opposizione, manipolando le urne elettorali e rendendo la vita estremamente difficile agli osservatori elettorali. L’Unione europea prende atto delle numerose fonti indipendenti che riportano gravi violazioni. L’edizione italiana di Sputnik suggerisce che l’Europa dovrebbe accettare un certo grado di manipolazione nel processo elettorale, poiché anche gli Stati Uniti hanno barato. Sputnik Italia trascura il fatto che tutte le affermazioni relative alle irregolarità durante le elezioni statunitensi sono state verificate e confutate presso tribunali indipendenti.
Sputnik Grecia sostiene che la Russia dispone di prove sull’interferenza statunitense nelle elezioni. Affermazioni analoghe sono state esternate dalla portavoce del ministero russo degli Affari esteri, Maria Zakharova. In questo caso specifico, l’azione di interferenza non si è dimostrata particolarmente efficace: il partito della Russia Unita ha ottenuto la stragrande maggioranza dei voti con numeri più o meno decisi più di sei mesi fa. Né Zakharova né Sputnik Grecia hanno presentato prove a sostegno delle proprie affermazioni.
Questa settimana sono inoltre apparsi alcuni esempi di teorie complottiste attorno agli attacchi alle torri gemelle verificatisi l’11 settembre 2001. Sputnik Cechia lascia intendere che «solo gli Stati Uniti hanno beneficiato dell’attacco», mettendo in campo la narrazione improntata sul «cui bono». L’organo Geopolitica, affiliato al Cremlino, informa del «coinvolgimento del Mossad nell’attacco».
Uno Sputnik insolito
Infine, l’edizione bielorussa di Sputnik, che si è sempre confermata una fonte attendibile della disinformazione targata Cremlino e sponsorizzata dallo Stato, condivide i propri punti di vista sulla cultura di massa dell’Occidente, la quale si riduce a nient’altro che una raccolta di diverse forme di pedofilia:
In fin dei conti, qual è l’attuale cultura di massa occidentale? Perversione e pedofilia in diverse forme, sia esplicite che implicite.
Nella maggior parte delle edizioni di Sputnik, il genere di disinformazione è prevedibile, i tropi e le narrazioni sono di rado sorprendenti e seguono la linea imposta dal Cremlino, ma Sputnik Bielorussia è differente. Oltre 300 casi raccolti nella banca dati di EUvsDisinfo provengono da Sputnik Bielorussia; tra questi, spicca il primissimo caso in cui si ipotizzava che il coronavirus fosse stato fabbricato in laboratori della NATO. Sputnik Bielorussia si contraddistingue per il sapore più marcato e per la natura più oltraggiosa e belligerante delle sue bugie, come dimostrato nel caso della cultura di massa occidentale. Questa settimana, Sputnik Bielorussia afferma inoltre che la Lettonia sia dedita alla promozione del nazismo.
In passato, l’organo di informazione dichiarò che le élite ebraiche del Regno Unito stessero rafforzando l’Islam e che l’incidente accaduto a maggio, quando un aereo passeggeri Ryanair fu costretto ad atterrare da caccia bielorussi, non fosse altro che una provocazione del Regno Unito. Sputnik Bielorussia condivide le affermazioni secondo cui soltanto la Russia può salvare il mondo. Affermazioni del genere sono di solito il tipo di messaggi che è possibile trovare su bacheche poste in posizioni poco visibili, eppure eccole in bella vista su un organo di informazione assolutamente ufficiale, sponsorizzato dallo Stato, di proprietà del Cremlino, finanziato dal Cremlino, controllato dal Cremlino.
Gli altri casi di disinformazione di questa settimana:
- la storia della Bielorussia ha avuto inizio con l’URSS: no, non è proprio così;
- l’Ucraina è parte della Russia, ridotta in schiavitù dall’Occidente e governata dai Gauleiter occidentali: no, non è vero;
- il 17 settembre l’Armata Rossa diede il via alla liberazione della parte occidentale dell’Ucraina sotto occupazione polacca: non proprio, si trattò di una partizione di fatto della Polonia, effettuata in virtù del protocollo segreto del patto Molotov-Ribbentrop, firmato congiuntamente dalla Germania nazista e dalla Russia sovietica.