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Mostri e biolaboratori, una presenza costante

Febbraio 02, 2023

La macchina della disinformazione pro-Cremlino continua a fabbricare false storie sui biolaboratori in Ucraina e sui test delle armi biologiche, espandendo la sua influenza negativa vicino e lontano.

Questa settimana sembra che i propagandisti pro-Cremlino siano stati ancora una volta incaricati dai loro padroni a celebrare la settimana a tema biolaboratori e armi biologiche. Abbiamo inoltre assistito a come l’ecosistema di disinformazione pro-Cremlino prenda di mira i rifugiati ucraini nei Paesi dell’UE. Infine, all’estremità più bizzarra delle loro attività, i manipolatori pro-Cremlino hanno continuato a perpetrare i loro attacchi contro il sostegno militare occidentale all’Ucraina, questa volta facendo appello a un allarme radiazioni.

Biolaboratori, armi biologiche e altri spauracchi creati dal Cremlino

Come i nostri lettori più navigati sanno bene, il Cremlino è da tempo impegnato nella disinformazione legata ai biolaboratori e alle armi biologiche. Abbiamo già menzionato diversi ceppi di questo virus della disinformazione nei nostri scritti, nel nostro database e in altri materiali. Abbiamo anche offerto discussioni approfondite.

Tuttavia, mentre nel torrente di disinformazione del Cremlino continuano a spuntare variazioni di questo tema, noi continuiamo a mettere le cose in chiaro. Questo tema, insieme ad altri argomenti di disinformazione legati alle minacce chimiche, biologiche, radioattive e nucleari (CBRN), è funzionale al Cremlino perché spesso scatena nel pubblico forti reazioni psicologiche, in particolare la paura.

Non sorprende pertanto che continuiamo a osservare la disinformazione pro-Cremlino che afferma, ad esempio, che gli Stati Uniti stanno conducendo test con bioagenti su soldati ucraini e civili, oppure che le forze armate russe hanno stroncato con successo i programmi biologici militari statunitensi in Ucraina.

I disinformatori pro-Cremlino adottano un approccio multiforme all’allarmismo. In primo luogo, si rivolgono al loro pubblico nazionale, cercando di trovare giustificazioni per la loro guerra in Ucraina. In secondo luogo, cercano di raggiungere il pubblico all’estero, di confonderlo e di creare un divario tra l’Ucraina e i suoi sostenitori, dipingendo gli Stati Uniti come la vera minaccia. Infine, la disinformazione legata alle minacce chimiche, biologiche, radioattive e nucleari cerca di instillare la paura e di spingere, in particolare, il pubblico occidentale a mettere in discussione il proprio sostegno allo sforzo bellico dell’Ucraina per paura di ritorsioni russe perlopiù immaginarie.

L’estremità appiccicosa dell’influenza negativa della disinformazione pro-Cremlino

Negli ultimi tempi abbiamo assistito a una macchina di disinformazione pro-Cremlino che ha preso di mira l’Ucraina e in particolare i rifugiati ucraini nei Paesi europei, con la fabbricazione o la manipolazione di materiali destinati a ingannare il pubblico a cui erano rivolti.

Una recente campagna di disinformazione pro-Cremlino, ad esempio, ha postato su Telegram in lingua italiana, sostenendo di riportare storie del quotidiano italiano Il Resto del Carlino. Questi canali Telegram russi hanno pubblicato articoli con video falsificati nel tentativo di screditare le rifugiate ucraine per aver incitato alla violenza. Inutile dire che la testata italiana in questione non ha mai pubblicato nulla in tal senso.

In modo simile, i manipolatori del Cremlino hanno cercato di seminare paure infondate di arruolamento forzato nell’esercito ucraino con l’aiuto di storie inventate e diffuse nell’ecosistema di disinformazione pro-Cremlino. La disinformazione ritrae le autorità dei Paesi europei che raccolgono informazioni sui rifugiati ucraini per l’arruolamento forzato, cercando così di seminare attrito e creare sfiducia tra le autorità locali e i rifugiati.

Queste azioni rientrano in un più ampio sforzo di manipolazione e disinformazione pro-Cremlino, volto a denigrare le Forze armate ucraine e il governo ucraino, favorendo la diffusione di racconti di disinformazione sull’inevitabile sconfitta dell’Ucraina e sulla superiorità militare della Russia sul campo di battaglia. Cercano inoltre di generare panico nella diaspora ucraina in Europa, forse per costringerla a esercitare pressioni sul governo ucraino.

Infine, la disinformazione pro-Cremlino nelle lingue europee tenta non solo di seminare zizzania tra le popolazioni locali e i rifugiati ucraini, ma anche di ridurre l’enorme sostegno di cui gode l’Unione europea trai suoi cittadini per l’aiuto all’Ucraina.

Altri rilevamenti lampanti nel nostro radar di disinformazione: