RELAZIONE SPECIALE DI AGGIORNAMENTO SUL SEAE: BREVE VALUTAZIONE DELLE INTERPRETAZIONI E DELLA DISINFORMAZIONE LEGATE ALLA PANDEMIA DA COVID-19 (AGGIORNAMENTO 23 APRILE – 18 MAGGIO)

SINTESI
- In linea con le precedenti relazioni speciali SEAE e sulla base delle informazioni di dominio pubblico, questa edizione offre una panoramica dei recenti sviluppi relativi alla disinformazione sul Covid-19. La relazione è incentrata sul tentativo da parte di Paesi stranieri e di attori non statali di sfruttare l’incertezza all’interno delle società, così come le preoccupazioni e le insicurezze delle persone al fine di realizzare i propri piani.
- Mentre la mala informazione e la disinformazione 1 relative alle problematiche legate alla pandemia da Covid-19 hanno continuato a diffondersi in tutto il mondo, almeno la loro mole ha mostrato, sulla base dei nostri dati, un temporaneo calo durante il periodo di osservazione, accanto alla generale diminuzione di ricerche web2 relative al Covid-19.
- Si riscontra un particolare accanimento riguardo a specifiche tematiche e narrative: presunti collegamenti tra il Covid-19 e la rete 5G, restrizioni causate dal Covid-19 come pretesto per instaurare un dominio globale guidato da società segrete e attacchi contro le personalità impegnate nello sviluppo dei vaccini, specialmente nei confronti di Bill Gates.
- Attori esterni, particolarmente pro-Cremlino, sono ancora impegnati nel diffondere disinformazione, in particolare amplificando le attuali teorie del complotto che legano la pandemia da Covid-19 alla guerra batteriologica, alla tecnologia 5G e alimentano le idee anti-vax.
- Continuano gli sforzi di attori statali come la Cina nel deviare la colpa, nell’uso della pandemia per promuovere il proprio sistema di governo e per migliorare la propria immagine all’estero. L’affermazione secondo cui ci sarebbero laboratori clandestini biologici USA sul territorio delle «ex Repubbliche Sovietiche»3 è stata diffusa dai canali pro-Cremlino così come dai funzionari e dai media statali cinesi.
- La disinformazione riguardo al Covid-19 ha conseguenze nel mondo reale. È emerso chiaramente che la disinformazione non è solo un potenziale rischio per la salute nel momento in cui vengono diffuse false cure. La diffusione di informazioni false inerenti la rete 5G ha anche causato diversi incendi dolosi contro le infrastrutture di telecomunicazione in tutta Europa.4
- In certi Stati e regioni, la pandemia da Covid-19 è usata per limitare la libertà di espressione e la libertà dei mezzi di informazione. Il SEAE ha osservato numerosi casi nei quali governi o funzionari statali hanno usato la crisi per ridurre le libertà dei media.
- Il lavoro dei media indipendenti e dei fact cheker è fondamentale per fornire informazioni attendibili e autorevoli riguardo alla pandemia. Sono state osservate continue minacce e persecuzioni contro i fact cheker e le organizzazioni che verificano i fatti.
- Le società di social media continuano a investire nel rilevare e nel combattere la mala informazione e la disinformazione sulle loro piattaforme. Sebbene gli sforzi siano ammirevoli, è evidente che occorre fare molto di più.
NEL DETTAGLIO: DISINFORMAZIONE, PROPAGANDA ED ALTRE ATTIVITÀ LEGATE AL COVID-19 (23 APRILE – 18 MAGGIO)
Disinformazione e propaganda inerenti il Covid-19
Questa relazione, come le precedenti, si concentra nello specifico sulle recenti attività legate a Paesi stranieri e ad attori non statali. Gli attori stranieri stanno cercando di sfruttare le paure, le insicurezze e le preoccupazioni dei cittadini per i loro scopi, il che deve essere distinto dal legittimo dibattito democratico nel quale i cittadini esprimono preoccupazioni e critiche legate alla pandemia e alle misure intraprese dai governi.
Le informazioni fornite in merito al Covid-19 continuano a essere piene di disinformazione e, nonostante molti dei bersagli (l’Occidente in quanto tale, l’UE e la NATO, gli Stati Uniti) e delle tematiche rimangano le stesse, ne sono emersi di nuovi, specialmente Bill e Melinda Gates e la Fondazione Gates.
Sebbene sembri diminuita di intensità, i canali pro-Cremlino continuano la campagna di disinformazione relativa al Covid-195. Nel complesso, il database EUvsDisinfo contiene al momento circa 500 esempi di disinformazione pro-Cremlino legati alla Covid-19.
Nonostante continuino a circolare messaggi di disinformazione pro-Cremlino riguardo alla solidarietà e alle azioni intraprese dall’UE in riposta al Covid-19, almeno tre canali pro-Cremlino di lingua inglese hanno ridotto dalla seconda metà di aprile il numero di articoli legati alla Covid-19, rispetto a quelli di marzo e della prima metà di aprile. Uno di questi canali, il «South Front»6, ha anche rimosso dal proprio sito web la sezione dedicata alla Covid-19.
In base a recenti informazioni contenute nei media olandesi7, i servizi segreti dei Paesi Bassi hanno stabilito che narrative russe riguardanti il Covid-19 sono state condivise in diversi gruppi di lingua olandese all’interno dei social media. Le narrative enfatizzavano la presunta mancanza di solidarietà europea in materia di Covid-19. Tali constatazioni sono ampiamente allineate con le note narrazioni di disinformazione pro-Cremlino riportate da EUvsDisinfo.eu riguardo al Covid-19.
In Russia, i canali sotto il controllo statale continuano a riportare la situazione interna, riconoscendo che il Covid-19 è una sfida complessa anche per la Russia. Nel frattempo, alcune fonti di informazioni statali continuano a diffondere false informazioni riguardo Bill Gates e i vaccini; tuttavia, in almeno un’occasione un’altra fonte di informazioni statale ha messo in dubbio queste notizie bollandole come «teorie del complotto»8.
I canali televisivi russi controllati dallo Stato hanno usato la più ampia problematica del Covid-19 per portare avanti le precedenti narrazioni di disinformazione riguardo il collasso dei «perversi» valori occidentali9 (ovvero che più nessuno in Europa richiede parate gay) e riguardo l’abbandono dell’Ucraina («l’Occidente si è liberato dell’Ucraina come fosse spazzatura»)10.
In linea con la nostra precedente analisi, si riscontra ancora che l’obiettivo principale della Cina sia quello di controllare la narrativa riguardo al Covid-19 e di allontanare ogni critica. La Cina, «avendo fatto sacrifici per far guadagnare tempo al resto del mondo»11, è dipinta come attore responsabile e trasparente nell’epidemia e viene indicata come modello da seguire per le altre nazioni. Parallelamente, sembra si tenta di creare il dubbio qualora ci siano fatti assodati o narrazioni prevalenti che risultino sfavorevoli alla Cina o che possano sostenere critiche verso le autorità cinesi. Per esempio, creando dubbi riguardo al ruolo della Cina nello scoppio del Covid-1912 e opponendosi agli appelli internazionali per avviare un’indagine indipendente in merito all’esplosione del virus in Cina13. Allo stesso tempo, c’è stata una tendenza verso lo sfidare e il denigrare14 in maniera più diretta l’amministrazione USA e la sua risposta alla pandemia15. I media di Stato cinesi stanno insinuando un insabbiamento USA16 e chiedono risposte dal Paese17.
Diversi canali russi controllati dallo Stato, compresi l’agenzia di stampa RIA Novosti e RT18 hanno esplicitamente difeso la Cina in merito alle critiche internazionali nella gestione della pandemia da Covid-19. Dmitry Kiselyov, media manager e conduttore televisivo sanzionato dall’UE, riferendosi a due illustri narrazioni di disinformazione pro-Cremlino, ha comparato le critiche verso il governo cinese al considerare la Russia responsabile dell’attacco chimico a Salisbury19 e dell’ingerenza nelle elezioni presidenziali USA20 del 2016.
Diverse fonti pro-Cremlino hanno riferito (in russo, francese e inglese) di presunti laboratori clandestini USA in Ucraina. L’implicazione dietro questo tipo di messaggi di disinformazione risiede nella preoccupazione da parte degli USA di perdite21 di sostanze infette sul proprio territorio, nell’ipotesi che tali laboratori avrebbero facilitato il supporto statunitense all’Euromaidan22, che l’epidemia23 inizi a diffondersi intorno ai laboratori e più direttamente nell’ipotesi che il Covid-19 sia stato creato in uno di questi laboratori in Ucraina24. Questo tipo di messaggi si basavano su una nota narrazione di disinformazione pro-Cremlino riguardo a «laboratori militari segreti», in particolare nel caso del laboratorio di Lugar, in Georgia. Pertanto, si sono facilmente replicati in tutta la regione: in Armenia, Georgia e Moldavia25.
La stessa teoria complottistica riguardo alla presenza di laboratori biologici statunitensi nelle ex repubbliche sovietiche è stata diffusa anche dai funzionari e dai media cinesi di Stato. Questo è cominciato a metà aprile con le dichiarazioni del portavoce del ministro degli Esteri russo26, le quali sono state successivamente attribuite al portavoce del Ministero degli Affari Esteri cinese27. È stato twittato in più di un’occasione dall’account ufficiale del Ministero degli Affari Esteri cinese28 e occultato dai media di Stato cinesi29. A sua volta, la versione russa di RT ha pubblicato un articolo citando le preoccupazioni30 del rappresentante del Ministero degli Affari Esteri cinese riguardo a questi presunti laboratori31. I messaggi dei funzionari e dei media cinesi si riferiscono alla necessità di affrontare «le preoccupazioni della popolazione locale e delle Nazioni confinanti» o «preoccupazioni internazionali». La teoria dei laboratori biologici statunitensi è stata integrata negli articoli dei media di Stato cinesi, suggerendo un profondo insabbiamento da parte degli Stati Uniti32.
La rivista Nature ha riportato33 che i media34 e i funzionari35 di Stato cinesi hanno promosso massicciamente l’utilizzo non dimostrato della medicina cinese tradizionale come trattamento contro il Covid-19, evidenziandone l’invio a Paesi terzi come aiuto internazionale.36 Tuttavia, non esiste al momento nessuna evidenza scientifica di alcun farmaco da usare come cura o prevenzione del Covid-19, posizione confermata anche dall’OMS37.
Freedom House ha affermato nella sua panoramica sulle attività cinesi38 che «da marzo, sono stati scoperti in vari Paesi tentativi segreti, coordinati da attori legati alla Cina, di manipolare informazioni legate in particolar modo al Covid-19», con contenuti spesso forniti nelle lingue locali. L’analisi sottolinea inoltre un allontanamento dal tradizionale modello di propaganda positiva di Pechino unito alla soppressione delle critiche. La natura espansiva degli strumenti di influenza cinesi, comprensiva di un tono più conflittuale e di «tattiche di disinformazione in stile russo», è stata anche riportata da altri analisti39 ed è illustrata da vari casi40 riportati nel nella nostra relazione attuale e in quelle precedenti.
Il regime siriano sta avanzando ulteriormente nella sua campagna di disinformazione contro le sanzioni, sostenendo che le nazioni occidentali stanno perpetrando una «guerra economica» contro la Siria e il popolo siriano e che le sanzioni hanno paralizzato il settore sanitario e stanno ostacolando la risposta del Paese al Covid-19. Questo pensiero è stato ribadito da Assad, sostenendo che il Covid-19 va ad aggiungersi a una «sfida economica, con la quale ci stiamo confrontando come risultato di nove anni di ingiuste sanzioni imposte al nostro popolo»41. Prima di ciò, il rappresentante politico del regime alle Nazioni Unite ha ulteriormente portato avanti questa narrazione durante un incontro del Consiglio di Sicurezza relativo alla situazione umanitaria in Siria, sostenendo che «le illegittime misure economiche impediscono che gli organismi e le istituzioni sanitarie ottengano gli equipaggiamenti necessari ai test, alla diagnosi, alla prevenzione e alla cura del Covid-19».42
Sono stati reclutati gruppi terroristici per un uso opportunistico del caos e della distrazione causata dal Covid-19, al fine di commettere attentati. Questa narrazione ha sollevato implicazioni relative alla sicurezza e alla stabilità dal momento che si è concretizzata in un numero crescente di attentati nelle zone di conflitto (per es. In Siria e Iraq), ampiamente riportati sui media43. Quando si tratta di narrazioni negative, la coalizione internazionale ha osservato che il Covid-19 viene descritto da Da’esh come vendetta per le sue attività in Iraq e Siria.
È stata osservata una forte comparsa di mala informazione e disinformazione legate al Covid-19 in tutti i Balcani occidentali, insieme a una crescente attività dei fact checker locali che contribuisce ad aumentare la consapevolezza e ad avviare un dibattito pubblico del problema a livello locale e internazionale. I fact checker locali confermano casi di diffusione di pseudo-scienze, teorie del complotto, ecc., comprese quelle legate ai consigli per la salute e al presunto impatto delle reti 5G sul Covid-19.44
Bill Gates45 e la Fondazione Gates sono stati attaccati da una molteplicità di attori durante gli ultimi mesi. In maniera analoga ad altre organizzazioni private, sono stati accusati di perseguire scopi sinistri, come la mira al dominio globale46. Sulla base di queste accuse, iniziative multilaterali come il Global Pledging47, che collabora con attori privati, sono state accusate di aver generato denaro non per combattere il Covid-19 ma per favorire ulteriormente i loro interessi.
La pandemia da COVID-19 è stata anche usata per minare la presenza della NATO nei Paesi baltici48. Una sofisticata operazione di influenza nei Paesi baltici49 parallelamente contro la NATO, i media, i verificatori di fatti e le istituzioni statali è un esempio di come la pandemia venga strumentalizzata per tentare di spargere sfiducia verso i partner occidentali e di intimidire le singole voci della stampa. Come osservato da EUvsDisinfo50, le narrazioni di disinformazione utilizzate in queste operazioni di influenza sono coerenti con quelle delle fonti di informazione pro-Cremlino.
Analisi ed esempi della narrazione di disinformazione del «laboratorio militare segreto» nella regione del partenariato orientale e nei media di Stato cinesi I laboratori segreti statunitensi potrebbero aver provocato il colera in Ucraina Xinhua: La Cina esorta gli Stati Uniti a rispondere alle preoccupazioni dell’intelligence relative ai suoi laboratori biologici Global Times: Dieci domande a cui gli Stati Uniti devono rispondere in modo chiaro al mondo I messaggi di disinformazione pro-Cremlino legati alla COVID-19 nella regione del partenariato orientale hanno come obiettivi l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il sostegno UE ai partner orientali e la NATO. L’OMS potrebbe essere coinvolta in un piano per ridurre la popolazione globale L’epidemia di Coronavirus ha evitato un attacco letale NATO in Bielorussia Il sostegno UE alla Moldavia non verrà usato per pensioni e sanità, bensì speso in ONG Esempi di disinformazione pro-Cremlino destinati al pubblico internazionale: Gli USA e diverse nazioni occidentali non permettono ai paesi europei di contattare la Russia per gli aiuti L’UE e la NATO hanno atteso senza aiutare l’Italia
Aggiornamento: Piattaforme dei social media
Azioni intraprese dai social media
Twitter ha annunciato che garantirebbe ai ricercatori l’accesso in tempo reale al flusso di dati composto da «decine di milioni di tweet pubblici al giorno relativi alla Covid-19» al fine di rintracciare la mala informazione e la disinformazione. Twitter ha dichiarato che qualsiasi sviluppatore o ricercatore in possesso di un account da sviluppatore certificato da Twitter può richiedere l’accesso al flusso Covid-19 a condizione che soddisfi certi criteri e che i dati vengano usati per «il pubblico interesse». Twitter ha dichiarato di non aver mai offerto prima l’intero flusso dati su un particolare tema.51 Inoltre, ha anche annunciato che introdurrà «nuove etichette e messaggi di avviso che forniranno contesto e informazioni maggiori su certi tweet contenenti informazioni controverse o ingannevoli riguardo alla Covid-19».52
Facebook ha annunciato nel suo rapporto sul comportamento coordinato non autentico dell’aprile 202053 di aver chiuso ad aprile 8 canali per comportamento coordinato non autentico. Sei di questi (in USA, Georgia, Birmania e Mauritania) si concentravano sul pubblico nazionale. Tuttavia, gli altri due sono stati chiusi per interferenze straniere, con un canale emittente dalla Russia e uno dall’Iran. Facebook54 ha rimosso numerose attività dei canali «News Front»55 e «South Front»56 (seguiti da oltre 270 mila utenti) a causa di comportamento coordinato non autentico per conto di entità straniere. Prima della loro chiusura da parte di Facebook, EUvsDisinfo aveva rivelato57 come questi organi spargessero disinformazione pro-Cremlino su molti argomenti, incluse le teorie del complotto riguardo la pandemia da Covid-19, i vaccini e la risposta globale58. Secondo Facebook, l’attività coordinata non autentica ha avuto origine in Russia e nelle aree del Donbass e della Crimea fuori dal controllo governativo. «News Front» è stato in passato collegato ai servizi di sicurezza russi (si veda: rapporto del DFRLab59 e Zeit60).
Esempi di disinformazione e teorie del complotto condivise dal News Front e dal South Front: I vaccini non curano. La loro produzione è parte del piano per il nuovo ordine mondiale.
La Poynter Coronavirus Facts Alliance conta da febbraio 202061 oltre 5000 verifiche di fatti relativi alla Covid-19, il che denota un onere significativo. Facebook ha riportato di aver etichettato sulla propria piattaforma circa 50 milioni di frammenti di contenuto relativo alla Covid-19 solamente con gli avvisi, basati su circa 7500 articoli dei loro partner indipendenti per la verifica dei fatti62.
Le piattaforme sono inoltre ancora vulnerabili nell’essere lo strumento di distribuzione virale di informazioni false e di teorie del complotto. Ai primi di maggio, per esempio, uno pseudo-documentario63 contenente diverse affermazioni false, ingannevoli e pericolose si è diffuso molto velocemente sul web. È stato prima caricato su YouTube e successivamente amplificato da gruppi complottistici su Facebook64, ottenendo nel giro di pochi giorni milioni di visualizzazioni. YouTube e Facebook hanno rimosso la visione di «Plandemic», affermando che diffonde informazioni inesatte riguardo la Covid-19 che potrebbero essere pericolose per il pubblico. Tuttavia, il video continua a circolare, dal momento che le persone pubblicano delle nuove copie.65 Questo fatto, come sottolineato nella precedente edizione di questa relazione, mostra che sono necessari da parte delle piattaforme ulteriori e continui sforzi al di là del codice di condotta66.
Ricerche indipendenti sulle piattaforme social
Bellingcat67 ha scoperto un’operazione in corso su Twitter e Facebook che usa una rete di bot composta da profili nuovi o hackerati. La rete dà voce ad argomentazioni a supporto del governo cinese e critiche nei confronti di figure popolari o verso chi le mette in dubbio. Bellingat afferma che «il contenuto di questi profili è correlato con le scoperte effettuate in passato su Twitter68 e altre entità69 riguardo ad azioni informatiche condotte dalla Repubblica Popolare Cinese».
Il laboratorio Citizen dell’Università di Toronto, che in passato aveva effettuato ricerche riguardo l’ampia censura legata alla Covid-19 sui social media cinesi70, ha scoperto che le comunicazioni tra gli utenti di WeChat, la più popolare piattaforma social in Cina e la terza nel mondo, sono soggetti a sorveglianza che in precedenza si riteneva legata esclusivamente agli account registrati in Cina71. I documenti e le immagini trasmesse tra account non registrati in Cina vengono monitorati per i contenuti politicamente sensibili in Cina e sono poi usati per addestrare in modo invisibile il sistema cinese di censura online di WeChat. Una ricerca precedente aveva scoperto che tutti gli utenti che avessero registrato i loro account WeChat con numeri telefonici cinesi sarebbero stati soggetti al sistema cinese di censura online, in qualsiasi parte del mondo essi si trovassero, anche se avessero più tardi associato al loro account un numero telefonico non cinese72. Questa esportazione della censura cinese online ha sollevato domande circa il suo ruolo nella politica di altre nazioni73.
L’Australian Strategy Policy Institute (ASPI) ha riportato una rilevanza e un impatto crescenti degli attori cinesi non governativi sulle piattaforme social occidentali. Durante marzo e aprile, «una campagna di troll filo-cinese su Twitter scarsamente coordinata ha attaccato i canali di informazione occidentale, ha impersonificato utenti taiwanesi nel tentativo di minare la posizione di Taiwan nei confronti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), diffondendo false informazioni circa l’epidemia da Covid-19 e ha partecipato a precedenti campagne social non autentiche».74
I dati provenienti dalla Hamilton dashboard della GMF’s Alliance for Securing Democracy (ASD) mostrano che c’è stata una marcata crescita nel numero di post di funzionari cinesi su Twitter, da un massimo di 4000 post nel dicembre 2019 fino ai 17000 tweet in Aprile dall’inizio della crisi da Covid-19 nei primi mesi del 202075. Twitter viene bloccato in Cina. L’ASD ha anche scoperto che, tra fine aprile e i primi di maggio, messaggi relativi alla Covid-19 pubblicati su account Twitter governativi, diplomatici e dei media di Stato cinesi stavano attaccando gli Stati Uniti per la sua gestione della pandemia da Covid-19, accusavano Washington di diffondere teorie complottistiche e inquadravano la Cina come «capro espiatorio» dell’Occidente. Per di più, si è mirato a mettere in dubbio le origini cinesi del virus e a dimostrare il supporto della Cina negli sforzi multilaterali per combattere la sua diffusione. Un’altra comunicazione ha segnalato il ritorno alla normalità in Cina, sottolineando al contempo gli effetti negativi che il virus sta avendo all’interno degli Stati Uniti.76
Libertà dei media
Dalla metà di marzo 2020, i cani da guardia mediatici hanno richiamato l’attenzione verso numerosi casi, inclusi quelli nei Paesi del partenariato orientale, in Russia, nei Balcani occidentali e nel Vicinato meridionale, nei quali i governi hanno usato la crisi per limitare la libertà dei media. In tutto il Vicinato i media stanno affrontando la censura e le restrizioni sull’accesso alle pubbliche informazioni. I giornalisti e i blogger stanno affrontando minacce, persecuzioni e violenze fisiche. Inoltre, il crollo dell’economia ha causato un’ulteriore sfida finanziaria per le già vuote casse del settore della comunicazione, a causa della riduzione dei profitti provenienti dalla pubblicità. Ciò mette a rischio la neutralità in materia politica ed economica degli organi di informazione interessati, e li rende più vulnerabili alla nociva influenza straniera. Numerose istituzioni, comprese Amnesty International78, Reporter senza frontiere79 e la Federazione internazionale dei giornalisti80, hanno chiesto più rispetto per la libertà dei media, domandando un’assistenza finanziaria di emergenza agli organi di informazione indipendenti ai tempi della Covid-1977.
Il 3 maggio, ifade Ozgurlugu Dernegi81 (Associazione della libertà di espressione, organizzazione che conduce progetti di ricerca relativi alla censura su internet, alla libertà accademica, di stampa e di espressione artistica) ha riportato su Twitter82 che a partire dal maggio 2020, 415.000 siti web e 140.000 indirizzi URL sono stati bloccati in Turchia, osservando dall’inizio della pandemia una «continua crescita della censura su internet». Sono stati bloccati 42.000 tweet, 7.200 account Twitter, 12.450 video di YouTube e 6.500 post su Facebook.
Un articolo83 su Novaya Gazeta relativo alla situazione della Covid-19 nella regione della Cecenia è stato rimosso per ordine del governo russo; la giornalista Elena Milashina ha subito minacce e attacchi fisici. Successivamente, le autorità russe hanno permesso alla Novaya Gazeta di pubblicare una versione censurata dell’articolo, nel quale una sezione è stata sostituita da un rettangolo nero.
Il ministero degli Esteri russo ha accusato il New York Times e il Financial Times di formulare affermazioni contro la Russia, rappresentando in modo errato le statistiche relative alle infezioni da Covid-19. Secondo il ministero, gli organi di stampa hanno effettuato «un tentativo politicamente impegnato di spostare l’attenzione pubblica dai problemi interni ad ancora un altro servizio sensazionalistico di fake-news contro la Russia»84. Il ministero ha dichiarato85 che avrebbe mandato delle lettere alle redazioni del New York Times e del Financial Times riguardo ai loro reportage sulla sottostima e sulla segnalazione incompleta delle morti da Covid-19 da parte della Russia, chiedendo loro di pubblicare delle confutazioni preparate dalle autorità russe. Il ministero avrebbe anche l’intenzione di contattare il rappresentante OSCE per la libertà dei mezzi d’informazione e il direttore generale dell’UNESCO, e informerà il segretariato delle Nazioni Unite. Secondo la relazione, ciò potrebbe anche portare alla perdita dell’accreditamento per questi organi di stampa in Russia, e la portavoce del ministero degli esteri, Maria Zakharova, dichiara che «i prossimi passi dipenderanno dalla pubblicazione o meno delle confutazioni».86
Dando uno sguardo alla Cina, ci sono relazioni dei media riguardo al rafforzamento della soppressione di informazioni relativo alla gestione cinese della pandemia da Covid-1987. Una crescente attuazione decisa della censura di internet va oltre il semplice blocco o cancellazioni di informazioni indesiderate da piattaforme online, includendo l’intimidazione, l’arresto e altre rappresaglie del mondo reale da parte dei funzionari della sicurezza verso gli utenti di internet88. Riguardo ai media cinesi locali, Reporter senza frontiere (RSF) ha affermato che «Pechino ha usato la crisi per serrare ulteriormente il controllo sui media, vietando la pubblicazione di qualsiasi indagine che ne metta in discussione la gestione. Ciò è stato reso più facile dal momento che tutti gli organi di comunicazione statali e privati sono sotto lo stretto controllo del partito comunista»89. Nell’indice di RSF sulla libertà di stampa nel mondo 2020, la Cina si piazza in posizione numero 177 su 180 nazioni.90
19 giornalisti stranieri sono stati espulsi od obbligati a lasciare la Cina negli scorsi 12 mesi91, la maggior parte dei quali durante la pandemia da Covid-1992. Nel caso dei tre reporter del Wall Street Journal, è stato chiamato in causa l’insabbiamento relativo alla Covid-19 come giustificazione per la loro espulsione da parte delle autorità cinesi93. Le restrizioni a danno dei corrispondenti esteri limitano la disponibilità di informazioni indipendenti che potrebbero essere utili nella comprensione e nella valutazione delle misure intraprese al fine di mantenere l’epidemia sotto controllo, in primo luogo nei Paesi più colpiti. Le espulsioni dei giornalisti stranieri sono tuttavia un problema a lungo termine, che va oltre la crisi da Covid-19. Il sondaggio annuale per il 2019 del Foreign Correspondents’ Club of China (FCCC)94 ha anche evidenziato che «le autorità cinesi stanno usando in maniera crescente la minaccia di espulsione e il diniego del visto per vendicarsi e mettere in guardia contro una copertura estera critica, per convocare giornalisti a incontri con funzionari e per perseguitare i cittadini cinesi che lavorano per la stampa straniera».
FONTI
[1] For a more specific distinction and terminology, please see the second edition of our second report from April
[2] Google Trends – searches related to Covid-19 in the past 90 days
[3] CGTN opinion – The U.S. needs to open up about its biological laboratories in the former USSR
[4] The Guardian – Why the 5G coronavirus conspiracy theory is false – video explainer; Politico – 5G arsonists turn up in continental Europe
[5] EUvsDisinfo – Flattening the Curve; EUvsDisinfo – Disinfo: Only authoritarian states and closed societies will be able to protect their populations from the coronavirus and from future pandemics
[6] EUvsDisinfo – Keyword: south front
[7] NU.nl – Ollongren: Rusland verspreidt in Nederland desinformatie over coronavirus
[8] EUvsDisinfo – COVID-19: Moscow’s Hand Shows Signs of Shakiness
[9] EUvsDisinfo – Disinfo: The system of Western values has collapsed
[10] EUvsDisinfo – Disinfo: The West have disposed of Ukraine like a trash
[11] Global Times – Interventions avoid 7m infections in China: Nature study
[12] Xinhua – Xinhua Headlines: Truth in China’s pandemic battle smashes absurd U.S. allegations
[13] The Guardian – Australia called ‚gum stuck to China’s shoe‘ by state media in coronavirus investigation stoush
[14] Tweet: China Xinhua News 30.04.2020
[15] Ecns.cn – Five questions Washington needs to answer on coronavirus pandemic
[16] Xinhua – Xinhua Headlines: „Cover-up,“ a label China shall return to the White House ; Tweet – @MFA_China 27.04.2020
[17] Ecns.cn – Five questions Washington needs to answer on coronavirus pandemic
[18] EUvsDisinfo – COVID-19: Pro-Kremlin Media Defend Beijing
[19] EUvsDisinfo – Keyword: Sergei Skripal
[20] EUvsDisinfo – Keyword: election meddling
[21] EUvsDisinfo – Disinfo: US laboratories in Ukraine are deadly
[22] EUvsDisinfo – Disinfo: Plans to close biolabs in Ukraine made US start supporting Euromaidan
[23] EUvsDisinfo – Disinfo: Strange coincidence of epidemics and research laboratories supported by the US in Ukraine
[24] EUvsDisinfo – Disinfo: Coronavirus could have been created in a Ukrainian laboratory
[25] EUvsDisinfo – Keyword: Lugar Laboratory
[26] TASS: US labs in third countries may be developing pathogenic agents — diplomat
[27] Foreign Ministry Spokesperson Geng Shuang’s Regular Press Conference on April 29, 2020
[28] Tweet: @MFA_China 29.04.2020; Tweet: @MFA_China 06.05.2020
[29] Xinhua: China urges U.S. to address int’l concern of its bio-laboratories ; Ecns.cn – China urges U.S. to address int’l concern of its bio-laboratories
[30] EUvsDisinfo – Disinfo: China and Russia are worried about in-transparent US biological laboratories on Russia’s borders
[31] EUvsDisinfo – Keyword: Lugar Laboratory
[32] Global Times – Ten questions the US needs to offer clear answers to the world; People’s Daily – 10 questions on COVID-19 that must be answered by U.S. politicians
[33] Nature – China is promoting coronavirus treatments based on unproven traditional medicines
[34] People’s Daily – TCM effective in treating COVID-19 patients in Wuhan: expert; Ecns.cn – Chinese experts share anti-epidemic knowledge with overseas Chinese in Kuwait; People’s Daily – Secrets behind China’s high COVID-19 cure rate, CGTN – COVID-19 patients in China benefit from Traditional Chinese Medicine
[35] Tweet – @EmbajadaChinaEc 29.04.2020
[36] Nature – China is promoting coronavirus treatments based on unproven traditional medicines
[37] WHO: Q&A on coronaviruses (COVID-19)
[38] Freedom House – China Media Bulletin 144: New disinformation tactics, coronavirus censorship, activist arrests (No. 144)
[39] The Alliance for Securing Democracy (ASD) – Five Things to Know About Beijing’s Disinformation Approach ; Australian Strategic Policy Institute (ASPI) – Covid-19 disinformation and social media manipulation trends, 8 April –15 April; Recorded Future – Chinese Influence Operations Evolve in Campaigns Targeting Taiwanese Elections, Hong Kong Protests;
[40] ProPublica – How China Built a Twitter Propaganda Machine Then Let It Loose on Coronavirus; New York Times – Chinese Agents Helped Spread Messages That Sowed Virus Panic in U.S., Officials Say;
[41] SANA – President al-Assad holds meeting with government team for confronting Coronavirus to discuss latest developments
[42] SANA – Al-Jaafari: Coercive economic measures prevent Syrians from obtaining their basic needs, hinder efforts of confronting coronavirus, must be lifted immediately
[43] euobserver – Opinion: How Europe’s terrorists take advantage of the pandemic; Arab News – Daesh extremists step up as Iraq, Syria, grapple with virus; Daily Sabah – Daesh ramps up attacks in Iraq, Syria amid pandemic, political crisis
[44] For example, items on COVID-19 conspiracy theories and false news on 5G, Bill Gates and medical treatments dominate. See Raskrinkavanje.me – Nema dokaza o povezanosti 5G mreže s korona virusom; medical treatment: Raskrinkavanje.me – Zlatnih sunđera ima u cijelom Mediteranu i djelovima Atlantika, a ne samo u Crnoj Gori; Bill Gates: Raskrinkavanje.me – Ne, Bil Gejts nije smislio koronavirus da bi nas čipovao; Politico – ‘It’s overwhelming’: On the frontline to combat coronavirus ‘fake news’
[45] EUvsDisinfo – Pro-Kremlin Media and the “Gates of Hell”
[46] EUvsDisinfo – Keyword: Bill Gates
[47] European Commission – Coronavirus Global Response: EU launches pledging effort
[48] Ministry of National Defence of Lithuania – Another disinformation attack against NATO presence in Lithuania
[49] DFRLab – Fact-checker’s identity stolen to spread disinfo about NATO and COVID-19
[50] EUvsDisinfo – Keyword: NATO
[51] Twitter – COVID-19 stream; Reuters – Twitter opens up data for researchers to study COVID-19 tweets
[52] Twitter Blog – Updating our Approach to Misleading Information
[53] Facebook – April 2020 Coordinated Inauthentic Behavior Report
[54] Facebook – April 2020 Coordinated Inauthentic Behavior Report
[55] EUvsDisinfo – No News on the News Front
[56] EUvsDisinfo – South Front – Russia Hiding Being Russian
[57] EUvsDisinfo – No News on the News Front and EUvsDisinfo – South Front – Russia Hiding Being Russian
[58] EUvsDisinfo – Figure of the Week: 117 Million
[59] DFRLab – Facebook removes Russian propaganda outlet in Ukraine
[60] Zeit Online – War without blood
[61] Poynter – Fighting the Infodemic: The #CoronaVirusFacts Alliance
[62] Facebook AI – Using AI to detect COVID-19 misinformation and exploitative content
[63] NPR – Seen ‚Plandemic‘? We Take A Close Look At The Viral Conspiracy Video’s Claims
[64] OneZero – Facebook Groups and YouTube Enabled Viral Spread of ‘Plandemic’ Misinformation
[65] New York Times – Virus Conspiracists Elevate a New Champion
[66] For more information, see the ERGA Report on disinformation and the independent assessment of the Code of Practice commissioned by the Eruopean Commission
[67] Bellingcat – Uncovering A Pro-Chinese Government Information Operation On Twitter and Facebook: Analysis Of The #MilesGuo Bot Network
[68] Twitter Blog – Information operations directed at Hong Kong
[69] Australian Strategic Policy Institute (ASPI) – Tweeting through the Great Firewall
[70] The Citizen Lab – Censored Contagion: How Information on the Coronavirus is Managed on Chinese Social Media
[71] The Citizen Lab – We Chat, They Watch: How International Users Unwittingly Build up WeChat’s Chinese Censorship Apparatus
[72] The Citizen Lab – One App, Two Systems: How WeChat uses one censorship policy in China and another internationally
[73] Human Rights Watch (HRW) – How China’s censorship machine crosses borders — and into Western politics
[74] Australian Strategic Policy Institute (ASPI) – COVID-19 Attracts Patriotic Troll Campaigns in Support of China’s Geopolitical Interests
[75] Politico – Chinese diplomacy ramps up social media offensive in Covid-19 info war
[76] Hamilton Weekly Report: April 25-May 1, 2020; Hamilton Weekly Report: May 2-8, 2020
[77] 42 Members of the European Parliament; Baltic Centre for Media Excellence and 33 media organisations from EaP countries; 21 member states of Media Freedom Coalition; 102 co-signatories of an appeal for emergency support by European Federation of Journalists;
[78] Amnesty International – Global: Crackdown on journalists weakens efforts to tackle COVID-19
[79] Reporters Without Borders – CORONAVIRUS: We need reliable news more than ever – act now!
[80] International Federation of Journalists – IFJ Launches Global Platform for Quality Journalism
[81] Freedom of Expression Association
[82] Tweet – @ifadeorgtr 03.05.2020
[83] EUvsDisinfo – COVID-19 Without Independent Journalism
[84] Ministry of Foreign Affairs of the Russian Federation – Anti-Russia allegations by The New York Times and the Financial Times on countering the new coronavirus infection
[85] Russian MFA – Briefing by Foreign Ministry Spokesperson Maria Zakharova, Moscow, May 14, 2020
[86] The Moscow Times – NYT Defies Russia’s Call to Retract Report on Coronavirus Deaths; New York Times – Russia Slams New York Times, Financial Times on Virus Deaths
[87] New York Times – Coronavirus Survivors Want Answers, and China Is Silencing Them; NPR – China Says It Contained COVID-19. Now It Fights To Control The Story
[88] New York Times – Coronavirus Outrage Spurs China’s Internet Police to Action; South China Morning Post – Chinese activists detained after sharing censored coronavirus material on crowdsourcing site Github
[89] Reporters Without Borders (RSF) – Asia-Pacific
[90] Reporters Without Borders (RSF) – China
[91] ABC NEWS – In the midst of the coronavirus pandemic, China forces out foreign reporters
[92] New York Times – China Announces That It Will Expel American Journalists; Reporters Without Borders (RSF) – Coronavirus: mass expulsion of foreign correspondents further cripples freedom of information in China
[93] CNN – Beijing expels three Wall Street Journal reporters
[94] Committee to Protect Journalists (CPJ) – China uses visa process to intimidate foreign press, FCCC survey finds