Da oltre venti mesi, a partire dalla fine di gennaio 2020, l’epidemia di COVID-19 figura tra gli argomenti predominanti del flusso di disinformazione della frangia pro-Cremlino. Il primo articolo all’insegna della disinformazione, pubblicato da un organo di informazione statale russo diversi mesi prima che l’Organizzazione mondiale della sanità dichiarasse l’epidemia una pandemia, affermava che il virus fosse stato creato artificialmente nei laboratori della NATO. Da allora hanno fatto la loro comparsa affermazioni secondo cui il virus colpisse unicamente persone appartenenti alla «razza asiatica» o che fosse stato concepito per dare origine a un nuovo ordine mondiale.
La COVID-19 continua a confermarsi un argomento apprezzato dagli architetti della disinformazione: questa settimana abbiamo documentato la presenza di diversi casi che spargono bugie relative alla vaccinazione, tacciata di essere un attacco biochimico all’umanità perpetrato dai globalisti; eppure, d’altra parte, si asserisce che i vaccini siano inutili. Del resto, la coerenza non ricopre un ruolo importante per gli architetti della disinformazione. I social russi hanno notato come l’emittente statale RT tenti di incoraggiare l’uso di mascherine e dei vaccini quando si rivolge al pubblico in patria, pur trasmettendo un messaggio del tutto opposto al pubblico internazionale.
Tessere le lodi della pandemia
Nell’arco dell’intera storia della COVID-19, si è assistito a uno spostamento del fulcro dell’attenzione dal virus vero e proprio ai vaccini e alle misure per combattere la malattia. In tale cornice, spicca su tutti l’organo di informazione Geopolitica.ru, di cui si contemplano oltre 250 casi nella banca dati di EUvsDisinfo relativa alla disinformazione. Questo organo di informazione detiene legami stretti con la comunità di «estrema destra» sia in Europa che negli Stati Uniti: agli inizi del 2021, EUvsDisinfo ha pubblicato un caso di studio incentrato su geopolitica.ru e sul suo ruolo in Italia.
La COVID-19 è la protagonista principale nella narrazione del sito raffigurante un Occidente in decadenza. Fin dagli albori della pandemia, Geopolitica.ru ha fornito una piattaforma alla schiera di no vax e complottisti e, un anno e mezzo più tardi, continua a diffondere la disinformazione in varie lingue su virus e sugli sforzi per combattere la pandemia. La dichiarazione inerente all’inutilità dei vaccini è infatti ripetuta in italiano, spagnolo, inglese, olandese e russo.
Da oltre un anno, il mondo ha accesso a vaccini differenti e la Russia è stato il primo paese ad annunciare la disponibilità di un vaccino. A fine 2020 e a inizio 2021, sono state avviate alcune campagne su larga scala per promuovere la vaccinazione di massa in diversi paesi, e il quadro è mutato velocemente con il raggiungimento dell’attuale traguardo del 49 % della popolazione mondiale almeno parzialmente vaccinata. Il virus si sta ancora diffondendo, tuttavia un esito fatale tra le persone vaccinate si dimostra raro. I vaccini funzionano.
Ma anche le bugie funzionano: Geopolitica si è unita a un coro inneggiante dichiarazioni false e teorie complottistiche sui vaccini, spaventando milioni di persone e mettendo a repentaglio la vita di migliaia e migliaia di persone, sia a livello internazionale che in Russia. La Russia è il paese contraddistinto dal più elevato livello di titubanza vaccinale, e al momento registra il più alto numero di vittime nel mondo con oltre 1 000 casi al giorno. L’alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha affermato nei primi mesi di pandemia che la disinformazione può mietere vittime, e bisognerebbe tenerlo bene a mente quando si osservano gli organi di informazione del Cremlino insistere nel fare circolare bugie sulla COVID-19 e sui vaccini, nonostante l’impennata nel numero di vittime in Russia.
Le tattiche allarmistiche del Cremlino
Le tattiche allarmistiche del Cremlino si occupano anche di altri ambiti, tra cui: la NATO trascinerà i Paesi Baltici in una guerra nucleare; gli Stati Uniti adoperano la Polonia e i Paesi Baltici come cavalli di Troia contro l’Europa; e se la Georgia dovesse aderire alla NATO, il paese sarà annesso alla Turchia. Un altro paese che nelle fantasie del Cremlino sembra rischiare di perdere la propria sovranità è la Moldova, che si trova in procinto di essere ingoiata dalla Romania. Questa intera rassegna di dichiarazioni si addice alla perfezione alla narrazione sul tema della sovranità minacciata. Si tratta di una bugia ripetuta numerose volte nel corso della storia presente e passata della disinformazione targata Cremlino.
Gli organi di informazione del Cremlino seguitano a sferrare attacchi al leader dissidente Alexei Navalny. Questa settimana, l’emittente radiofonica di stato russa afferma che il tentato assassinio avvenuto nell’agosto del 2020 non fosse altro che una bufala. Con l’aggiunta di questa affermazione, la banca dati di EUvsDisinfo raggiunge un totale di 415 casi di disinformazione che prendono di mira Alexei Navalny, il che corrisponde all’incirca al numero complessivo di casi che hanno come bersaglio Francia e Spagna. Il 20 ottobre 2021, il Parlamento europeo ha conferito ad Alexei Navalny il premio Sacharov:
Il Parlamento europeo ha scelto Alexei Navalny come vincitore del Premio Sacharov di quest’anno. Navalny ha condotto una strenua campagna contro la corruzione del regime di Vladimir Putin e, attraverso i suoi account social e le campagne politiche, ha contribuito a denunciare gli abusi interni al sistema riuscendo a mobilitare milioni di persone in tutta la Russia che hanno sostenuto la sua protesta. Per questo, è stato avvelenato e imprigionato.
All’attacco dell’Ucraina
Ovviamente, non passa settimana senza un pizzico di disinformazione nei confronti dell’Ucraina:
- la Crimea si è ricongiunta alla Russia in seguito a un referendum popolare. Non proprio, la Crimea è stata annessa militarmente, violando il diritto internazionale;
- le sanzioni dell’UE hanno diviso l’Ucraina. No, la divisione è opera dell’occupazione militare russa;
- Gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina si schieri contro la Russia. No; tuttavia, le aggressioni militari e la continua annessione illegale della Crimea da parte della Russia, instillano un sentimento anti-russo nella popolazione ucraina.