SO CHI SEI, MA CHI SONO IO?

1 DICEMBRE 2022

La disinformazione pro-Cremlino di questa settimana verte su due tra le sue tattiche preferite per manipolare l’ambiente dell’informazione. Una devia la colpa accusando l’Occidente, in particolare l’UE, per gli illeciti commessi dalla stessa Russia. L’altra ricicla e ripete precedenti racconti di disinformazione per distrarre e confondere l’opinione comune. Osserviamo più da vicino come sono state utilizzate queste tattiche per guidare la disinformazione pro-Cremlino.

Il 23 novembre, il Parlamento europeo ha dichiarato la Russia stato sponsor del terrorismo in risposta alla brutale guerra di aggressione contro l’Ucraina. Di fatto, la risoluzione non è passata inosservata dagli attori della disinformazione pro-Cremlino. Già il giorno prima che il Parlamento passasse la risoluzione, iniziavano a preparare il terreno per l’ambiente delle informazioni. Una volta adottata la risoluzione, l’apparato di disinformazione pro-Cremlino è passato all’azione.

 

Grida di escalation

I racconti di disinformazione sono passati dal rigetto di qualsiasi portata legale della risoluzione, ridicolizzando l’assenza di un impatto in termini pratici per la Russia, fino a esprimere la finta preoccupazione in merito al rafforzamento della posizione europea nei confronti della Russia. Un coro di voci pro-Cremlino ha condannato la risoluzione come ostilità senza precedenti orchestrata di proposito per generare un’escalation di tensioni contro la Russia. Con la consueta mancanza di decoro, alcuni critici pro-Cremlino si sono spinti oltre, sfruttando una replica piuttosto infantile, la quale accusava il Parlamento di essere “stupido”.

Una comunanza di questi racconti riguarda l’accusa di fondo secondo la quale l’Europa è colpevole di qualsiasi escalation o inasprimento delle relazioni, non la Russia. Questo è un classico delle strategie di manipolazione pro-Cremlino, per deviare le responsabilità dei propri illeciti verso gli altri Paesi. Inoltre consente alla disinformazione pro-Cremlino di rendere pubblici i propri racconti preferiti, i quali accusano l’Occidente di operare un tentativo di distruzione della Russia.

Tuttavia, i commentatori pro-Cremlino girano intorno alla scomoda verità: la ragione per cui il Parlamento europeo ha dichiarato la Russia stato sponsor del terrorismo riguarda le atroci azioni commesse in Ucraina.

Un’offerta che non puoi rifiutare

Forse, il tentativo più curioso per manipolare l’ambiente dell’informazione interessa i canali Telegram di disinformazione pro-Cremlino, che hanno diffuso un video che mostrava una persona con una custodia di violino contenente una mazza con tracce di sangue. Si accusa che la mazza sia stata inviata al Parlamento europeo da Yevgeny Prigozhin, a capo del noto gruppo mercenario Wagner. Poiché i mercenari Wagner hanno usato mazze simili per condurre esecuzioni illecite, questo video è un chiaro tentativo di intimidazione.

Si potrebbe glorificare questa scena teatrale, che ricorda la scena madre del classico film gangster Il Padrino, nella quale si ritrae una testa di cavallo mozzata, in camera da letto. Tuttavia non vi è prova che tale consegna sia mai stata effettuata al Parlamento europeo. Eppure, ciò non impedisce alla disinformazione russa di diffondere il video intimidatorio, portandolo purtroppo alla sua amplificazione, perfino da parte di rispettabili media occidentali.

Non preoccupatevi dei nostri terroristi, pensate all’Ucraina

Ovviamente, per l’ecosistema di disinformazione pro-Cremlino, questa non sarebbe stata una settimana soddisfacente, se non avesse consumato sforzi considerevoli per beffare e denigrare l’Ucraina. Al fine di distrarre il mondo intero dall’atroce “Campagna di de-elettrificazione”, ovvero attacchi missilistici sull’infrastruttura civile dell’Ucraina, la disinformazione pro-Cremlino ha raddoppiato i propri sforzi per accusare l’Ucraina di crimini di guerra, tra cui condire i racconti infondati di disinformazione secondo i quali l’Ucraina bombarda i civili in Donbass e usare l’hashtag #StopKillingDonbass amplificato in modo artificiale per propagare la disinformazione sui social media.

A seguito del tema di questa settimana volto ad accusare gli altri Paesi di terrorismo, la disinformazione pro-Cremlino ha inoltre accusato l’Ucraina con dichiarazioni false, secondo le quali l’esercito ucraino espianta organi dai corpi dei minori a Izyum e giustizia i prigionieri di guerra russi a Makiivka. Secondo il Cremlino, si assiste inevitabilmente alla presunta propensione al terrorismo e all’attacco di obiettivi civili da parte dell’Ucraina, con la benedizione da parte dell’Occidente.

I fatti nuovi vengono presto dimenticati

Un altro curioso ma familiare racconto di disinformazione pro-Cremlino riguarda l’accusa infondata circa la presenza di laboratori di ricerca clandestini per armi biologiche in Ucraina, sovvenzionati dall’Occidente.

Non è una coincidenza che questi vecchi racconti sui “laboratori biologici” siano stati riciclati e ripetuti in concomitanza con l’avvio della nona Conferenza di riesame della Convenzione sulle armi biologiche. Si tratta di una ulteriore tentativo da parte del Cremlino di sabotare importanti eventi internazionali e far deragliare la relativa agenda, diffondendo informazioni false e manipolatorie.

La disinformazione pro-Cremlino è definita dalla ripetizione. Ciò non accade per caso, ma di proposito. La ripetizione fa sembrare qualsiasi bugia più credibile, così la disinformazione pro-Cremlino spesso si attiene a una narrazione ricorrente, facendola riemergere per distrarre da altre questioni. I racconti includono accuse riproposte in base alle quali l’Ucraina è un terreno di test per le armi biologiche statunitensi oppure teorie del complotto prive di senso sull’Occidente che bersaglia i russi a livello genetico.

Il Cremlino vanta una storia comprovata di accuse rivolte ai Paesi vicini in merito allo sviluppo di armi biologiche. Abbiamo già spiegato la differenza tra ricerca biologica e armi biologiche, ma la disinformazione pro-Cremlino non dà peso a tali sfumature.

Sul radar di EUvsDisinfo, questa settimana:

·         La disinformazione pro-Cremlino ama diffondere teorie del complotto e continua a rifilare varie dichiarazioni infondate contro l’Occidente, in merito al sabotaggio del gasdotto Nord Stream. L’ultimo esempio include una finta preoccupazione ambientale presso la Conferenza COP27, allo scopo di accusare l’UE di aver danneggiato il gasdotto. Ciò fa chiaramente parte di una campagna più estesa di disinformazione pro-Cremlino la quale mira a riempire lo spazio informativo con narrazioni che dichiarano la colpevolezza dell’Occidente, per l’esplosione del gasdotto Nord Stream.

·         Nel frattempo, le informazioni controllate dallo stato russo cercano di convincere l’opinione pubblica che l’Occidente si sta stancando e sta perdendo la pazienza in merito alle presunte provocazione dell’Ucraina e al suo rifiuto di negoziare una pace con la Russia. Tale narrazione disinformativa mescola le affermazioni false secondo le quali l’Ucraina sarebbe stata abbandonata dall’Occidente e la dichiarazione infondata per cui l’Ucraina starebbe cercando di provocare uno scontro diretto tra Russia e NATO. Ad ogni modo, la verità è che l’Occidente supporta con decisione l’Ucraina, la sua sovranità e integrità territoriale, inoltre non smetterà di fornire supporto all’Ucraina.

·         In linea con la sua tattica di allarmismo, l’ecosistema di disinformazione pro-Cremlino continua a diffondere il racconto secondo il quale l’Europa sta affrontando un’insormontabile crisi energetica e non supererà l’inverno senza le forniture energetiche della Russia. Secondo tali affermazioni del Cremlino, l’Occidente sta collassando. Tuttavia, gli stati membri dell’UE hanno adottato molteplici contromisure al fine di aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento energetico, come per esempio il piano “Save gas for a safe winter” (Risparmiare gas per un inverno sicuro), grazie al quale l’Europa è pronta ad affrontare l’inverno. Le riserve di gas sotterranee dell’UE contano oltre il 93% della piena capacità, dunque l’Europa non resterà senza gas per l’inverno, anche senza il gas russo.