I media pro-Cremlino diffondono la disinformazione a sostegno dell’aumento di truppe russe ed equipaggiamenti militari lungo i confini ucraini.

I media pro-Cremlino diffondono la disinformazione a sostegno dell’aumento di truppe russe ed equipaggiamenti militari lungo i confini ucraini.
Lo scopo degli organi di informazione pro-Cremlino è ingannare sulla vera natura delle sanzioni e incolpare l’Occidente di sanzioni autolesionistiche e russofobiche.
La Crimea è Ucraina, sebbene da ormai 7 anni, la disinformazione pro-Cremlino tenti di convincerci del contrario.
EUvsDisinfo ha rilevato la presenza di una sistematica campagna di disinformazione contro la Germania, condotta a livello formale e politico e nei media pro-Cremlino.
Una breve guida su come comunicare con le persone che credono alle teorie complottistiche anti-vaccino.
Organi di informazione e politici pro-Cremlino gareggiano nel suonare il tamburo di guerra, incolpando l’Occidente di tentativi di contenimento nei confronti della Russia e avvertendo di essere pronti a una guerra (imminente).
Il 12 febbraio 2021, Sergey Lavrov, ministro russo degli Esteri, ha rilasciato un’intervista a Vladimir Solovyov, conduttore di un’emittente TV di Stato russa. Ecco una raccolta delle affermazioni prive di fondamento e fuorvianti andate in onda durante l’intervista.
Il Cremlino ha accolto l’invito al dialogo dell’Unione europea con un tentativo sfrontato di deviare l’attenzione dalle violazioni della Russia per quanto riguarda i propri obblighi internazionali, nonché le proprie leggi.
Alexei Navalny e le proteste contro la sua detenzione sono il bersaglio della disinformazione pro-Cremlino di questa settimana. È riscontrabile uno schema molto evidente: sminuire le proteste e diffamare Navalny.
Geopolitica.ru è un sito gestito in Russia e pubblicato in varie lingue nel tentativo di raggiungere un pubblico internazionale. Un case study sulla versione in italiano rivela mezzi e metodi della disinformazione pro-Cremlino.
Questa settimana si sono viste grandi bugie divisive, diffamazioni a discapito dei vaccini occidentali e piccole bugie, spesso con riferimenti al fascismo.
I media pro-Cremlino danno un’interpretazione moderna al revisionismo storico etichettando come «rivoluzione colorata» gli eventi verificatisi a Vilnius il 13 gennaio 1991